Gay marketing. Quanto costerà a Barilla quella battutaccia?

«Non metterei mai in una nostra pubblicità una famiglia gay, perché noi siamo per la famiglia tradizionale» ha dichiarato Guido Barilla a Radio24. Aggiungendo, poi: «Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono, purché non infastidiscano gli altri».

Già dopo pochi minuti impazza la polemica sul web. La notizia fa il giro del mondo – ricordiamoci che Barilla è sinonimo di pasta a livello mondiale – e non si contano più le critiche sui social network. Giusto per capire, vi posto uno dei fotomontaggi più divertenti che girano su Facebook:

Su twitter si è subito diffuso l’hashtag “boicottobarilla”. Nel frattempo i competitor hanno preso la palla al balzo per dimostrarsi “gay friendly” e strizzare l’occhio a un target che resiste alla crisi e il cui potere d’acquisto è in continua espansione. Eccovi alcune delle campagne lanciate da altri produttori di pasta:

https://3.bp.blogspot.com/-8CkJB3SsLjI/Uka_Mj_YmmI/AAAAAAAACZA/VCmbnVuhCyI/s1600/1375902_10151599694512610_2047963260_n.jpg

risposte a barilla pastificio dei campi

In Italia i gay spendono ogni anno 20 miliardi di euro. A livello mondiale il dato sale a un triliardo di dollari. L’8% della popolazione appartiene alla comunità LGBT e buona parte di queste persone è definibile high-spender (alto-spendente). Non c’è da sorprendersi se il gay market fa gola a tantissime aziende. Ma al di là di queste considerazioni di natura economica, le aziende che fanno comunicazione (e gli imprenditori che comunicano) devono ricordarsi che qualsiasi loro messaggio che passa attraverso i media, dalla pubblicità alle interviste, contribuisce a creare la cultura della comunità. Escludere i gay o, peggio ancora, offenderli, è una questione etica e non solo economica. I brand contemporanei che vorranno diventare anche i brand del futuro, sopravviveranno solo se avranno dei valori etici compatibili con la società del futuro. La tolleranza è il primo di questi.

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