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“Qualcuno ti ringrazierà”: la campagna video per S. Marco che dà concretezza alla generosità

Da qualche tempo a questa parte, noi di Reattiva seguiamo con passione il marketing e la comunicazione dell’Associazione Volontari Donatori Sangue San Marco. Anche le onlus hanno delle necessità che, banalmente e in un altro contesto, potremmo chiamare “commerciali”. In questo caso, l’esigenza non è quella di aumentare la conoscenza e le vendite di un prodotto o un servizio ma quella di fare crescere le donazioni di sangue.

Certi periodi dell’anno sono particolarmente difficili per chi necessità di trasfusioni per vivere. Capita quindi di entrare in “Emergenza Sangue” e allora, in questi casi, far crescere il numero di donazioni diventa una questione di vita o di morte. Ma come si fa a “convincere” chi è restio? L’intera comunicazione del brand, a partire dal sito web, tende a rassicurare e a fare chiarezza. Propone risposte a domande frequenti (fa male? Quanto dura? Dopo posso riprendere le mie attività?), incentivi (chi dona ha un permesso lavorativo assicurato) e spiega con massima trasparenza dove finisce il sangue donato, cosa avviene dopo e chi sono i destinatari. Tutto questo, però, non basta.

Abbiamo quindi deciso di realizzare un video che facesse leva sulle emozioni, sul sentimento umano, sull’empatia. Il filmato che abbiamo realizzato riesce a dare concretezza ad un sentimento astratto come la generosità e a marcare i contorni, spesso indefiniti, della donazione di sangue.

Ve lo mostriamo, che ne pensate?

Identità aziendale, il nuovo logo Tim fa ridere tutti (e piangere qualcuno): ecco perché

Fino a qualche giorno fa, il concetto di brand image era conosciuto solamente dagli addetti ai lavori e dagli imprenditori più smart. Oggi invece, grazie a Tim e al suo nuovo logo, anche il grande pubblico ha imparato a conoscere cos’è l’immagine aziendale e perché è così importante. Il motivo? Tutti i giornali hanno riportato la notizia scatenando un polverone di polemiche e prese in giro. Ma andiamo con ordine…

Ai piani alti dell’azienda si decide di far convergere tutte le offerte commerciali (anche quella di Telecom che, quindi, scompare) in Tim. La trasformazione merita un rinnovamento anche a livello di brand e a Telecom, come in tutte le grandi aziende, sanno che un logo non è soltanto una piccola immagine. L’amministratore delegato, infatti, parla di una “brand experience capace di unire la solidità e la grandezza di Telecom Italia alla personalità innovativa di Tim”. L’espressione di questa è proprio il nuovo logo che “segna anche un importante cambiamento nella ridefinizione del ruolo dell’azienda”. Il tutto viene presentato in pompa magna e, nell’arco di qualche ora, il logo finisce sui social scatenando un’infinità di critiche: “è brutto”, “ma cos’è questa schifezza”, “non vi siete impegnati”.

È chiaro che nella definizione di un logo (che poi è solo la punta dell’iceberg) i gusti personali lasciano il tempo che trovano. Il “bello” o il “brutto” devono necessariamente fare il paio con la strategia. A noi piace parlare di “bellezza che funziona”. Ora, non abbiamo i dati delle indagini Tim e non possiamo esporci sull’efficacia  del logo senza peccare di superficialità. Possiamo però farvi un sunto delle polemiche nate in rete (vi faranno sorridere) e farvi riflettere sul fatto che certe decisioni sono molto importanti e vanno prese con cognizione di causa (e pensare che c’è chi affida l’immagine della propria azienda al cugino fidato smanettone di Photoshop).

Alcune delle critiche a Tim:

  • Somiglia al logo di Emergency
  • È identico al logo dell’app iCal
  • È stato ricalcato da un trigramma base dell’I Ching, il sacro Libro dei mutamenti cinese
  • In cinese significa “arresto”

Guardate questa immagine e traete le vostre conclusioni…

logo tim ufficio produzione clienti Reattiva

 

La cosa vi fa sorridere? In compenso, in azienda, potrebbe esserci qualcuno che sta versando lacrime amare…

Comprare fan su Facebook: perché è pericoloso?

Avere un numero elevato di fan è molto importante per una fan page aziendale. Perché?

Una fan page con molti seguaci viene percepita  come credibile, vincente e ha ottime possibilità di vedere crescere ulteriormente la sua fan base (più like ogni giorno, più persone che entrano in contatto con l’azienda, più potenziali clienti). Insomma, per farla breve, se una cosa piace a tante persone è più facile che possa piacere anche a te (o per lo meno destare la tua curiosità).
Immagina di “atterrare” su una pagina con soli 40 Like. Probabilmente penseresti di trovarti di fronte a un brand un po’ “sfigato” e faresti fatica ad aggregarti ai pochissimi fan. La stessa percezione la avrebbero anche eventuali soggetti terzi interessati a una collaborazione.

Detto questo, si pone ora l’annoso problema: come faccio ad avere tanti fan?

La via più semplice (per certi versi anche comoda) è quella di comprarli. Si, hai capito bene: i fan su Facebook (ma anche i follower su Twitter e Instagram o le visualizzazioni su Youtube) si possono acquistare online, su diversi siti, come fossi al supermercato. Con poche decine di euro potresti trovarti un migliaio di nuovi fan sulla tua pagina aziendale. Facile no?

Bene: NON FARLO! Ed ecco perché…

POTRESTI RIMANERCI FREGATO
Molti di questi fan scompaiono gradualmente nel tempo. I 1000 fan acquistati potrebbero dimezzarsi o addirittura scomparire del tutto entro 48 ore. Senza considerare che la maggior parte dei siti non vende fan italiani o maggiorenni. La tua lista di seguaci si potrebbe quindi comporre di ragazzini arabi o cinesi dai nomi impronunciabili. E questo ci porta al prossimo punto…

VERRESTI SCOPERTO
Un utente più arguto ci metterebbe pochi minuti a capire che i fan sulla pagina a cui sta pensando di associarsi sono finti. E questo – manco a dirlo – inciderebbe pesantemente sulla credibilità del tuo brand. Un altro indizio alla luce del sole sarebbero le basse interazioni. I fan acquistati sono dei “fantasmi”: non commentano, non mettono “Mi piace”, non condividono. La tua fan page da 1000 fan si troverebbe 2 like sotto ogni post. Sospetto vero?

NON CI CAPIRAI PiÙ NIENTE
Ogni volta che controllerai gli Insight (ovvero le statistiche della tua pagina, uno strumento indispensabile per controllare il polso della situazione, cosa che devi verificare spesso) avrai dei dati falsati. Il coinvolgimento dei fan (un dato estremamente importante) non corrisponderà al vero, e lo stesso vale per tutti  gli altri dati. Senza contare che, ogni volta che vorrai utilizzare la pubblicità su Facebook per migliorare le prestazioni di un post, spenderai un sacco di soldi inutili perché le tue inserzioni si rivolgeranno ad utenti farlocchi e si riveleranno poco performanti.

E allora qual è la risposta giusta alla domanda di prima? Semplice: il modo migliore per avere tanti fan è utilizzare Facebook Ads, ovvero le sponsorizzazioni su Facebook.

In questo modo:

  • Otterrai dei fan veri: persone realmente interessate ai tuoi prodotti o ai tuoi servizi, dei potenziali clienti
  • Il tuo investimento sarà reale: otterrai qualcosa che resterà nel tempo e non si dissolverà pian piano
  • Non spenderai molto: si può far partire una sponsorizzazione anche con un budget di poche decine di euro

E allora dove sta la fregatura? Non c’è. Dovrai solo avere un po’ più di pazienza e dedicare maggiore attenzione al tuo lavoro. Ma in fondo, queste due qualità, sono alla base di ogni buon lavoro sui social.

E tu, non dirmi che pensavi di far decollare la tua pagina semplicemente invitando i tuoi amici su Facebook…